Si tratterebbe di una forma particolare di aritmia la malattia che provocò la morte del calciatore Astori e del nuotatore Dall’Aglio. Una malattia-killer che si amplifica negli sportivi

Una malattia invisibile ma letale sarebbe quella che ha stroncato la giovane vita del nuotatore Mattia Dall’Aglio,  24 anni, morto a Modena nell’agosto 2017 mentre si allenava in una sala/palestra nei pressi del comando dei vigili del fuoco a Modena, la stessa che avrebbe colpito a marzo anche il capitano della Fiorentina, Davide Astori. Si tratterebbe di fibrillazione ventricolare da cardiomiopatia aritmogena, ovvero una malattia del muscolo cardiaco che porta ad un’accellerazione dei battiti fino all’arresto cardiaco.  Lo stabilisce la consulenza disposta dopo la morte del professionista, depositata in procura a Modena. Il documento, a quanto trapela, non scioglierebbe però i quesiti sollevati dai legali dei parenti. Esami più specifici avrebbero potuto salvarlo? Nel lasso trascorso dal malore a quando il corpo è stato rinvenuto qualcuno intervenendo avrebbe potuto evitare il decesso? Per questo i legali presenteranno una memoria in procura per chiedere di approfondire gli accertamenti e risolvere quei quesiti “ancora aperti”.