Sono sempre di più le abitazioni private trasformate in strutture turistiche. Un fenomeno, aumentato negli ultimi due anni del 120%, che crea conflitti con gli albergatori e impedisce agli studenti di trovare case sul lungo periodo

Loft moderni, appartamenti affacciati sulla Ghirlandina o villette immerse nel verde. Il fenomeno degli affitti brevi di case private trasformate in strutture a scopo turistico e collegate alle numerose piattaforme online ha ormai incidenza mondiale e Modena non fa eccezione. Come emerge da una indagine di Federalberghi-Confcommercio Modena si è registrato un aumento, rispetto ai due anni passati, del 120% dell’offerta turistica gestita in forma privata a fianco dell’offerta ufficiale di alberghi, residence e affittacamere. Una situazione questa che da una parte crea conflitti con gli albergatori locali che chiedono una maggiore trasparenza e regolamentazione del settore alberghiero e dall’altra limita la disponibilità di alloggi per tutti quegli studenti universitari che cercano case sul lungo periodo. La speranza degli albergatori è che venga attuata un’attività di controllo e verifica ad hoc per contrastare gli abusi e prevenire il dilagare di questa offerta parallela. Secondo Amedeo Faenza, presidente di Federalberghi, si potrebbe prendere spunto da Berlino. La città tedesca ha adottato una norma che impedisce a chi non abbia una apposita licenza di affittare la propria abitazione.