Ha ancora dei punti da chiarire la travagliata vicenda del comparto Salvo d’Acquisto Est di via Borsellino. Il Comune ha dato il via alla possibilità di acquisire gli immobili che erano stati venduti dalla cooperativa anche se potevano essere solo affittati, ma adesso la sanzione potrebbe ricadere sui residenti

Quarantadue alloggi, altrettante famiglie che hanno versato ingenti somme di denaro per acquistare una casa che in realtà poteva essere data solo in affitto. È questa l’estrema sintesi del retroscena del comparto Peep 60 “Salvo d’Acquisto Est” di via Paolo Borsellino a Modena. La travagliata vicenda è iniziata quando la cooperativa Salvo d’Acquisto ha messo in vendita gli immobili ignorando il vincolo di locazione esistente, motivo per cui è stata sanzionata dall’amministrazione, ma ormai il danno, per le famiglie convinte di comprare casa, era fatto. Centinaia di migliaia di euro di caparra erano già stati versati senza avere di fatto la possibilità di diventare proprietari degli alloggi. La situazione ha iniziato a sbloccarsi solo recentemente, con la delibera approvata la settimana scorsa in consiglio comunale che dà il via libera all’acquisto delle case. I residenti si dicono sollevati dal fatto che qualcosa inizi a muoversi, ma alcuni punti restano poco chiari: la cooperativa, che nel corso del tempo ha subito gravi ammanchi, oltre che una denuncia in procura con le ipotesi di infedeltà patrimoniale ed appropriazione indebita, ha le casse in sofferenza ed è in fase di liquidazione. Resta da capire se i residenti che hanno versato le caparre, divenendo in automatico soci, dovranno ora occuparsi di pagare la sanzione che grava sulla Salvo d’Acquisto.