Il basamento di uno dei due piloni portanti del viadotto di Rio Torto è fortemente eroso. Anas è intervenuta per verificarne le condizioni e ha ripulito l’area dalla vegetazione spontanea. Servono però ulteriori interventi di ripristino

I primi lavori sono partiti, ma ha ancora bisogno di interventi il viadotto dell’Estense sul Rio Torto. Dopo il disastro di Genova, la preoccupazione sullo stato dei nostri ponti ha portato sotto la lente le condizioni dell’infrastruttura di Serramazzoni. Il basamento di uno dei due piloni portanti è fortemente eroso, tanto che la colonna di cemento poggia sul vuoto per un paio di metri. L’Anas, che  dai sopralluoghi avvenuti quest’estate aveva avuto modo di rassicurare sulla stabilità dell’infrastruttura,  ha effettuato di recente ulteriori interventi, togliendo la vegetazione spontanea, cresciuta intorno al basamento. L’operazione ha permesso di mettere a nudo il basamento eroso, per meglio osservare le sue condizioni, ma anche per verificare come più in profondità nel terreno vi sia una base di appoggio molto solida e ben ancorata. Non c’è, quindi, il rischio di cedimento, ma Anas ha predisposto nuovi interventi per sistemare il basamento per evitare che lo stato di erosione peggiori in futuro. Per farlo, le ruspe hanno già creato una sorta di canale temporaneo per impedire che le acque che scendono dalla montagna finiscano direttamente contro il pilone. Ulteriori interventi, riguardanti il ripristino della scarpata e la creazione di un canale vero e proprio per convogliare altrove le acque, dovrebbero iniziare in tempi brevi, ovvero entro la fine dell’anno. Questo è, per lo meno, ciò che assicura Anas, ma le tempistiche saranno inevitabilmente legate al meteo.