Presi d’assalto i patronati dai cittadini per conoscere quota Cento, la manovra del governo gialloverde per superare la legge Fornero. Anche se un testo definitivo non c’è sono già molte le preoccupazioni, insieme alle aspettative

Non esiste ancora un testo definitivo per la riforma delle pensioni voluta dal governo gialloverde, la cosiddetta “quota 100”, ma nel disegno della legge di Bilancio sono già state inserite nuove misure previdenziali. Un fatto che anima la curiosità dei cittadini prossimi alla pensione che si recano ai patronati per cercare di capire cosa cambia in base a quanto è stato scritto finora nella manovra finanziaria. Sembra chiaro infatti che quota 100 fissi il pensionamento a 62 anni anagrafici, sommati ad almeno 38 anni di contributi. Una manovra che anticipa di 5 anni i requisiti minimi per poter andare in pensione, ponendosi come obiettivo il superamento della legge Fornero. Tra i cittadini c’è sia attesa che preoccupazione. Da una parte chi non ha ancora raggiunto gli anni di contributi previsti dalla Fornero vede in quota 100 dei vantaggi, dall’altra, l’assegno mensile con questa nuova manovra potrebbe essere più esigua, così come ha dichiarato il presidente dell’Inps, Tito Boeri. Da qui, il desiderio dei cittadini di vederci più chiaro, per capire quali diritti hanno. Un altro punto che preoccupa i cittadini è la soglia dei 62 anni anagrafici, che obbligherebbe i lavoratori precoci a continuare a lavorare anche se raggiunti i requisiti per ritirarsi dal lavoro secondo la legge Fornero.

Nel video l’intervista a Marco Severi, Funzionario patronato Inca Cgil Modena