Gli spazi dell’ex diurno di piazza Mazzini, che da 20 anni attendono una riqualificazione sono ritornati ad essere accessibili nel fine settimana. Ma i visitatori hanno trovato segni di occupazioni abusive

Svastiche che imbrattano muri insieme ad altre scritte impronunciabili, che oggi tappezzano la pareti dell’ex diurno di piazza Mazzini. Chiusi da più di 40 anni, gli spazi che un tempo ospitavano il cosiddetto albergo diurno ed in attesa di una riqualificazione annunciata 20 anni fa dall’allora amministrazione comunale, sono stati nuovamente aperti al pubblico, con visite guidate organizzate lo scorso fine settimana nell’ambito delle giornate Fai d’autunno. Insieme ai canali cittadini che dopo secoli dalla loro tombatura hanno stupito per il loro angusto fascino e meravigliato per il livello ingegneristico e lo straordinario stato di conservazione delle volte e delle strutture portanti, l’ex diurno ha stupito ma forse per l’esatto contrario. Perché ai segni del tempo e dell’abbandono che già si erano svelati alla città a seguito dell’apertura straordinaria due anni fa, in occasione del lancio da parte del comune del concorso di idee per la riqualificazione, si sono aggiunti quelli ben più amari, delle occupazioni abusive che evidentemente hanno vuiolato gli spazi nei due anni successivi di chiusura. Quelli interrotti solo lo scorso fine settimana e solo grazie all’iniziativa del Fai. Che ha permesso ancora una volta di osservare non più I segni del tempo e le potenzialità di uno spazio un tempo degno delle grandi metropoli ma quallo di una mancata riqualificazione che ancora tarda ad arrivare. Perché anche il progetto, presentato lo scorso maggio dal sindaco, dall’assessore Carla Ferrari e dall’architetto cerfogli, è stato stralciato, nei tempi, rispetto alla ristrutturazione della superficie della piazza avviata ed in via di completamento. Un progetto che  riprenderebbe di fatto la filosofia di un tempo, nell’utilizzo dello spazio. Con servizi igienici e pubblici per turisti, con tanto di info point deposito bagagli, ma non solo: Spazi multimediali e modulabili per ospitare eventi e mostre, o conferenze.   Un progetto appunto solo annunciato e nuovamente per l’ennesima volta rinviato a data da destinarsi. Per ora non rimangono che ancora I rendering, riproduzioni di ciò che dovrebbe essere e ancora non è.