Assolte perché il fatto non sussiste: questa la sentenza arrivata questa mattina dal Tribunale di Modena in merito alla vicenda che ha visto coinvolte due dottoresse dell’ospedale di Sassuolo accusate di aver fatto morire un neonato due anni fa

Il giudice del Tribunale di Modena ha assolto due dottoresse accusate di lesioni e omicidio colposo nei confronti di un bambino deceduto a Sassuolo due anni fa. Il caso risale al giugno 2016, quando a seguito di gravi complicazioni dovute al distacco della placenta della madre, il neonato morì subito dopo il parto nel reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale sassolese. La donna, allora 38enne, verteva in condizioni di salute difficili: più volte aveva denunciato forti dolori durante la gravidanza ed era stata ricoverata per problemi legati alla circolazione e alla pressione. Inoltre, il bambino soffriva di bradicardia fetale. Il 17 giugno la decisione di far nascere il piccolo con taglio cesareo. Visto l’esito della vicenda, la madre aveva portato il caso in tribunale, contestando alle due ginecologhe che l’avevano seguita le scelte sui tempi di intervento, sulla terapia adottata per il bambino, oltre alla profilassi antibiotica che le aveva causato successivi ricoveri. Tutte ipotesi crollate questa mattina in aula, perché secondo l’autorità giudiziaria, non ci fu alcuna colpa medica. La sentenza di primo grado ha assolto le due dottoresse “perché il fatto non sussiste” e “Anche un intervento più tempestivo non avrebbe evitato il tragico evento”.