Procedono le indagini sull’omicidio di San Donnino e il cerchio pare stringersi attorno ad un modenese. L’uomo che da anni lavora come cuoco in un ristorante di Savignano sembra essere stato individuato come presunto colpevole

Sono ore cruciali per le indagini relative al caso del cadavere completamente carbonizzato ritrovato nelle campagne di San Donnino. La verità sembra essere vicina: il cerchio si stringe attorno ad un modenese che lavora come cuoco in un noto agriturismo di Savignano sul Panaro, dove vive da anni. Pare che i Ris di Parma abbiano già sottoposto la sua abitazione ad una perquisizione. L’uomo avrebbe lasciato le sue tracce sul luogo del ritrovamento del cadavere. Le ipotesi di reato sono quella di omicidio aggravato dalla crudeltà e di distruzione del cadavere. Al momento ancora non si conosce la sua identità ma pare essere una persona senza precedenti con un lavoro regolare e una famiglia. L’uomo è stato sottoposto agli interrogatori da parte dei carabinieri ma resta ignoto l’esito delle sue dichiarazioni.  Dai rilievi effettuati dalla medicina legale è stato possibile stabilire che la salma appartiene ad una donna presumibilmente giovane. Intanto sul caso c’è massimo riserbo da parte degli inquirenti. I militari stanno cercando di capire il legame che possa essere intercorso tra l’uomo e la vittima. Intanto la magistratura e le forze dell’ordine continuano a lavorare senza sosta cercando di ricostruire ogni minimo dettaglio possa essere accaduto all’inizio del mese di settembre nei pressi dei Laghetti Vivi Natura.