Procedono le indagini a tutto tondo sul cadavere carbonizzato ritrovato tra le campagne di San Donnino. Si è conclusa l’autopsia sulla salma e sembra sia stata trovata la presenza di un piccolo piercing

Si è concluso l’esame autoptico sul cadavere ritrovato nei giorni scorsi completamente carbonizzato tra le campagne di San Donnino, in un’area adiacente al percorso natura del fiume Panaro nella zona dei Laghetti Vivi Natura. Un esame molto complesso viste le condizioni in cui la salma è stata recuperata, ma dal quale sembra essere emersa la presenza di un piccolo piercing inserito al lato del labbro superiore. Intanto nelle prossime ore pare che saranno disposte nuove indagini radiologiche al fine di ottenere maggiori certezze per quanto riguarda l’età della vittima. Dai rilievi effettuati dalla medicina legale è stato possibile stabilire che la salma appartiene ad una donna presumibilmente giovane. Intanto sul caso c’è massimo riserbo da parte degli inquirenti. I carabinieri procedono con le indagini e la procura ha aperto un fascicolo per omicidio aggravato dalla crudeltà. Sembra inoltre che nei giorni scorsi ci sia stato anche un sopralluogo dei Ris di Parma, i quali pare abbiano confermato che il corpo sia stato dato alle fiamme proprio in quel punto, nonostante non sia stata ritrovata nessuna tanica o traccia di altre prove. Si ritiene inoltre che la morte risalga ai primi giorni del mese di settembre e che il cadavere sia rimasto tra i cespugli fino a quando una decina di giorni dopo, in completo stato di decomposizione, non è stato trovato da un ciclista di passaggio che ha subito dato l’allerta.