Ingente la macchina dei soccorsi messa in moto per il recupero delle vittime travolte dal crollo del ponte di Genova. I soccorsi sono partiti anche da Modena con l’invio di due unità cinofile. Il racconto del pompiere che con il suo cane è intervenuto sul luogo della tragedia

Hanno lavorato senza sosta per 54 ore consecutive, con solo un’ora di sonno al giorno con l’obiettivo di dare una mano ai colleghi liguri nella ricerca dei dispersi. Sono Alessandro Ridetti e il suo Border collie Mia, fanno parte dell’unità cinofila di Modena e sono specializzati nella ricerca di sopravvissuti in casi di disastri. Il 14 agosto dopo il crollo del ponte Morandi a Genova sono partirti dal comando provinciale di via Formiggina per dirigersi verso il luogo della catastrofe insieme ad un’altra unità cinofila. Un lavoro duro, lungo ed estenuante possibile soltanto grazie al profondo legame che c’è tra l’istruttore e il suo cane. Il loro compito è fondamentale nelle ricerche. E Mia ha fatto del suo meglio.

Nel video l’intervista ad Alessandro Ridetti, Vigile del Fuoco dell’Unità Cinofila Modena