74 anni fa morivano nella piazza di Carpi 16 persone, uccise dal fuoco fascista. La città dei Pio commemora l’eccidio di Piazza dei Martiri tornando sui luoghi della memoria ed ascoltando la testimonianza della regista Liliana Cavani

Era il 16 agosto 1944, il giorno in cui a Carpi sedici persone caddero sotto il fuoco fascista. Sedici, scelte casualmente tra il centinaio di ostaggi che quel giorno venne rastrellato tra la città dei Pio, Migliarina e Rio Saliceta, come rappresaglia a seguito dell’uccisione del console della Milizia Filiberto Nannini. 74 anni dopo quell’eccidio, Carpi torna sui luoghi della memoria, tra il cippo dei caduti di via Guastalla e la piazza in cui morirono quei 16 uomini. Venne rinominata “piazza dei Martiri” proprio dopo quel terribile evento. Durante la cerimonia, parole sentite sono state pronunciate da chi c’era, da chi, senza filtri, ha visto la strage. È la regista carpigiana Liliana Cavani, che ricorda l’orrore dei sedici corpi ammucchiati nella piazza. Un’immagine rimasta silente per anni, quasi dimenticata, ma riaffiorata mentre la regista girava il film “I cannibali”; un monito su cosa voglia dire essere testimoni, ma anche eredi, di un momento tragico della nostra Storia.

 

Nel video le interviste a:

– Alberto Bellelli, sindaco di Carpi

– Liliana Cavani, regista