Con una lettera aperta inviata al Presidente della Provincia Giancarlo Muzzarelli, l’ex presidente dimissionario della Fondazione San Filippo Neri Mauro Tesauro spiega le ragioni dell’abbandono dell’incarico. Elementi che fanno scoppiare un caso politico ed istituzionale

Demansionamenti (improvvisi), lacune nei contratti, consulenti a chiamata senza bandi e avvisi pubblici, anche nei casi in cui le regole lo impongono, atteggiamento ‘vessatori’ nei confronti del personale e gestione aziendale (documentata) contrassegnata da un estremo e generale ‘disordine’, verificabile persino nella redazione dei verbali e nel contratto d’affitto degli attuali uffici. Sono solo alcuni degli elementi che emergono nella lettera con cui l’ex presidente della Fondazione San Filippo Neri di Modena, Mauro Tesauro, ha motivato al Presidente della Provincia di Modena, ente che controlla la Fondazione stessa, le due dimissioni. Dimissioni, quelle del presidente tesauro, che già avevano fatto scalpore e suscitato domande non solo perché arrivate a soli sette mesi dall’avvenuta nomina, ma anche perché tenute di fatto segrete sia dal diretto interessato che dalla Provincia, che il 10 luglio scorso, senza avviso pubblico, come era successo per tesauro, ha improvvisamente ufficializzato la nomina del nuovo Presidente della Fondazione, Luciana Borellini, moglie di uno storico dirigente della provincia, continuando a mantenere il silenzio sulle dimissioni, mai ufficializzate pubblicamente, del Presidente Tesauro. Una situazione gestionale e procedurale tutta da chiarire per la struttura  con sede in via S.Orsola a Modena,  che gestisce milioni di euro con una residenza universitaria da 180 studenti, un servizio semiresidenziale educativo per 12 minori in collaborazione con due comunità per 24 minori stranieri non accompagnati, oltre allo studentato per 12 minori residenti in Appennino o fuori regione che frequentano le scuole superiori di Modena. Realtà che proprio perché partecipazione pubblica dovrebbe garantire la massima trasparenza su nomine, procedure amministrative e gestione del personale e delle attività. Garanzie che per l’ex presidente non ci sono state. E che sulla gestione qualcosa non andasse era diventato sempre più evidente dalle poche parole con cui il Presidente della Provincia aveva comunicato il nome del nuovo presidente affermando che si sarebbe dovuta concentrare sugli effetti gestionali sui quali si era soffermata l’attenzione dell’ex presidente. Elementi emersi a chiare lettere nella lettera inviata dallo stesso Tesauro in cui viene chiamata in causa anche l’attuale direttrice  Cristina Cavani titolare dal 2008 di un contratto 31.650 euro l’anno stipulato ai tempi con modalità che per Tesauro risulterebbero difformi rispetto allo statuto. E che fanno il paio con i dubbi su perché le dimissioni di Tesauro siano rimaste segrete per settimane e sul come sia stato possibile, seguendo lo statuto e la normativa vigente, nominare un presidente senza avviso pubblico. Domande fino ad ora senza risposta alle quali l’attuale Presidente della Provincia, Giancarlo Muzzarelli, dovrà fornire elementi ufficiali e trasparenti in consiglio provinciale.