C’è l’artista, visionario e universale, ma anche l’uomo, legato all’appennino modenese e alla sua famiglia. C’è tutto questo fino al 15 agosto in Alto Reno nella mostra dedicata all’artista modenese Gino Covili. Una storia diventata anche un libro

Parole dipinte. Sono quelle che si leggono negli occhi dei personaggi dei quadri di Gino Covili. Ma sono anche quelle che l’artista di Pavullo scambiava con complicità con il figlio Vladimiro. Storie di arte e di vita che sono entrate nella mostra “Visionario Resistente”, allestita in Alto Reno per il centenario della nascita dell’artista. Gino Covili ha vissuto un’epoca, quella della guerra, della Resistenza e del dopo guerra, e uno spazio, quello tanto amato tra i monti di Pavullo e del Frignano. Una storia che si svela nelle pagine del libro di Maurizio Malavolta “Parole Dipinte” presentato nel corso della mostra, così come nelle sette location in cui la stessa è distribuita. Il racconto del bambino autodidatta, che senza alcuna scuola è diventato uno dei più importanti maestri della pittura italiana e in particolare l’esperienza della guerra e della Resistenza, che ha influito sulla crescita dell’uomo e dell’artista.

Nel video l’intervista a Vladimiro Covili, Figlio del pittore Gino Covili