Modena ed il suo territorio non hanno bisogno di nuovi supermercati. Ma di regole volte a riequilibrare la rete commerciale. Questo l’appello lanciato da Fiesa-Confesercenti che si dice pronta a lanciare una petizione, tra gli esercenti e i cittadini

Le aperture di nuovi supermercati significherebbero la chiusura dei piccoli esercizi e dunque la desertificazione di parti della città. Con queste parole Fiesa Confesercenti si è detta pronta a lanciare una petizione tra esercenti e cittadini al fine di sensibilizzare la politica locale. Secondo l’associazione Modena non ha bisogno di nuovi supermercati ma di regole volte a riequilibrare la rete commerciale delle piccole attività commerciali, anche attraverso lo stanziamento di risorse la semplificazione burocratica e fiscale ed il superamento delle liberalizzazioni introdotte dal governo Monti. In tutto questo, a pesare particolarmente è anche un avvio d’anno certamente non roseo per i commercianti, che ha visto le vendite calare di molto rispetto al 2016, in termini sia di volumi che di valore. A ciò va aggiunto anche il saldo negativo tra le Micro e Piccole e Medie imprese di vicinato che continuano a chiudere. Le cause sono molteplici, ma secondo la Fiesa Confesercenti prime fra tutte i provvedimenti di deregolamentazione targati Monti in tema di orari e aperture domenicali; la liberalizzazione dei vincoli urbanistici che hanno contribuito ad affossare il commercio di prossimità in particolare del settore alimentare a favore della grande distribuzione. Oltre che la diffusione di una occupazione precaria e l’incremento degli indici di povertà che caratterizzano anche la nostra provincia