L’allerta maltempo prorogata da ieri alla mezzanotte di oggi aveva fatto temere una nuova emergenza. Fiumi nuovamente sotto controllo. Ma il gelo in montagna e lo stop delle precipitazioni hanno evitato il ripetersi della piena. Resta il pericolo valanghe passato a livello 4

Richiamati dall’allerta gialla prorogata alla mezzanotte di oggi e dalle abbondanti precipitazioni di ieri, con pioggia intensa anche in Appennino, erano diverse le persone, soprattutto residenti in prossimità degli argini, che questa mattina hanno voluto monitorare la situazione del fiume Secchia. Sospiro di sollievo nel vedere le arcate del ponte libere e quell’asta che nell’ultima piena era coperta, ancora ben visibile. Grazie allo stop anticipato delle precipitazioni e alle temperature tornate ampiamente sotto lo zero a sera e notte in tutto l’appennino, lo scioglimento della neve si è bloccato e la quantità d’acqua che dalla montagna si è riversata nei fiumi. Il livello del Secchia a Ponte alto, sorvegliato speciale anche nell’ultima piena di dicembre, quando si era temuto il peggio, ha raggiunto il massimo a 2,64 centimetri questa mattina, alle ore 7, livello lontano anche dalla soglia di preallerta fissato a 5 metri. Ma i timori rimangono. Di 5 piene storiche del secchia, che anche i residenti più anziani ricordano, sono concentrate negli ultimi anni, quella record proprio nel dicembre scorso. Segno che 30 anni di assenza di pulizia interna del fiume hanno reso più vulnerabile il territorio. I lavori, di pulizia dell’alveo e degli arigini interni sono stati fatti soprattutto dopo la rottura dell’argine a San Matteo e l’alluvione del 2014, ma ancora tanto è da fare