La sconfitta di Novara ha rimesso sotto i riflettori la panchina del Carpi. La società per ora ha rinnovato la fiducia a Calabro, ma le prossime due gare saranno decisive

La classifica per ora rimane una buona alleata, con la zona calda a 6 punti e i playoff a -2. Ma la sconfitta di sabato a Novara ha fatto riapparire i fantasmi di un esonero sulla panchina di Antonio Calabro. Troppo brutto per essere vero il Carpi visto in Piemonte, incapace di costruire una sola azione offensiva e di calciare verso la porta di Montipò. Nemmeno dopo la rete subita a fine primo tempo la squadra biancorossa ha reagito. Calabro ha provato nella ripresa a cambiare assetto, passando prima al 4-2-4 con l’ingresso di Belloni e l’uscita di un difensore e poi al 3-4-1-2 con Malcore piazzato alle spalle di Melchiorri e Mbakogu. Ma la musica è rimasta la stessa, una sinfonia senza note alte che va avanti ormai da tre gare. Con Cittadella, Bari e Novara il Carpi ha infatti calciato verso le specchio della porta solo una volta, il pallonetto con cui Verna al 13′ della gara del Tombolato dello scorso 21 dicembre ha firmato il gol partita. Un andamento che ha fatto di nuovo mettere in discussione la panchina di Calabro. Per ora la società ha rinnovato la fiducia al tecnico, ma le due gare con Spezia in casa e a Salerno, due avversari diretti della zona centrale della classifica, saranno decisive per il futuro dell’allenatore salentino. Già dopo la catastrofe di Perugia si erano alzati venti di esonero, ma il Carpi aveva avuto una reazione furiosa abbattendo il Parma con una delle gare a più alta intensità di tutta la stagione. Calabro spera che i suoi si ripetano sabato con lo Spezia per blindare una panchina tornata pericolosamente in bilico.