Non solo utenze e cibo, il 2018 porta un aumento dei prezzi anche per i costi bancari. I conti tradizionali sono i più cari con un aumento sia del canone annuo, che delle carte di credito, che di quelle di debito . Preferibili quelli on line.

Anno nuovo, aumenti nuovi. Il 2018 si conferma l’anno dei rincari, dopo l’incremento dei prezzi di utenze varie e generi alimentari arriva la stangata anche per i costi per i servizi bancari, anche quelli on line che restano pur sempre i più economici. Gli aumenti in media raggiungono il 20%, se si prende in considerazione un campione rappresentato dai principali 10 operatori del credito, con punte che però superano anche il 40% Ad essere particolarmente penalizzati sono i titolari di conti correnti  ad operatività mista (sia on line che in filiale) che salgono anche del 52,8% e che evidentemente le banche vogliono disincentivare. In media nei 4 anni passano infatti da 82 a 115,73 euro di costo annuo (+41,12%). A pagare di più in assoluto (quasi 173 euro l’anno) sono però le famiglie che restano ancorate ai conti tradizionali, tutti gestiti attraverso lo sportello della banca. Per questo tipo di conti, in particolare, sono aumentati i canoni annui (27,47 euro di media), i costi delle carte di credito (canone annuo medio 37,5 euro) e delle carte di debito. Le banche on line hanno invece tagliato costi di canone, movimenti, bonifici e prelievi allo sportello, costo degli assegni e del canone annuo della carta di credito (12,22 euro di media) aumentando di contro i costi del versamento di contanti e assegni, e dei bonifici on line. I conti on line restano comunque i più abbordabili.