Accogliendo la petizione di alcuni cittadini l’Unione Europea frena il progetto della Cispadana. A preoccupare in particolar modo è l’impatto economico e ambientale dell’opera. Ora la Regione Emilia Romagna sta preparando una replica

Il progetto dell’autostrada Cispadana continua a generare dibattiti. La presidente della commissione del parlamento europeo per le petizioni Cecilia Wikstrom lo scorso 7 dicembre ha inviato una lettera alla Regione Emilia Romagna, nella quale comunicava che la Commissione da lei presieduta, ha deciso di tenere aperte le petizioni presentate contro la realizzazione della Cispadana, accogliendo le osservazioni presentate da alcuni cittadini. Nello specifico le questioni sollevate da alcuni residenti della bassa modenese, considerate fondate, riguardano in particolar modo la mancanza di una valutazione complessiva degli effetti dell’opera: da incongruenze sull’economicità dell’infrastruttura, ai rischi per la conservazione dell’habitat naturale e quelli di possibili violazione delle direttive europee sulla qualità dell’aria. La posizione della Commissione petizioni non ha ovviamente un valore giuridico tale da bloccare l’opera, ma rappresenta comunque un ulteriore ostacolo politico alla realizzazione di un’infrastruttura. Così la Regione Emilia Romagna, sta predisponendo una lettera di risposta all’Unione Europea per certificare la bontà del proprio operato e di quello della società. Nella lettera di risposta vengono messe in luce le caratteristiche positive dell’opera, dall’importanza del collegamento diretto della nostra regione con l’autostrada del Brennero.