Una piena record quella del Fiume Secchia che ha causato numerosi danni in particolar modo nella zona di Campogalliano dove il fiume ha raggiunto livelli mai visti in passato. Dopo che la paura è passata ora inizia la conta dei danni

L’ondata di piena del Fiume Secchia è passata ma ora bisogna fare i conti con i danni e con un sentimento di amarezza e rassegnazione per chi è stato colpito dall’esondazione. La giornata di ieri ha ridotto l’allarme di questi giorni: la viabilità è tornata alla normalità, le scuole hanno riaperto e ora resta solo da fare la conta dei danni. Si è trattato di una piena storica per il Secchia, che in alcune località come a Ponte Alto e a Campogalliano ha toccato la quota idrometrica record di 10 metri e 63 centimetri. Solo grazie ad una macchina organizzativa imponente che ha messo in molto oltre 380 volontari della protezione civile più circa 80 mezzi tra fuoristrada e camion è stato possibile tenere monitorati gli argini del fiume. Monitoraggio che però continuerà anche nella giornata di oggi unito al lavoro della pulizia degli argini. La paura ora sembra passata gli sfollati stanno rientrando nelle loro abitazioni ma l’imperativo al momento sembra solo uno quello di fare maggiore manutenzione, straordinaria e ordinaria, per ridurre il più possibile i rischi in caso di situazioni di emergenza come quella appena vissuta. Intanto dalla regione è stato stanziato un primo fondo di 2 milioni di euro per urgenze e interventi di immediata necessità ed è stata avanzata la richiesta immediata dello stato di emergenza. Inoltre il presidente della regione Stefano Bonaccini insieme al ministro Galletti sta approvando un protocollo per la gestione delle emergenze. A Modena è stato attivato il centro operativo misto dal Prefetto, oltre a tre Centri operativi comunali. Disposizioni speciali che hanno consentito di vigilare sul passaggio della rilevante onda di piena sul Secchia fino al confine nord della provincia. 

Nel video l’intervista a Franco Morselli, Volontario della Protezione Civile