Le forti raffiche di vento che hanno colpito la montagna hanno creato danni in tutto il Frignano. Colpite soprattutto le stalle e le aziende agricole

Mentre a Modena nella parte nord della provincia l’attenzione e l’allerta era tutta concentrata sulla piena senza precedenti del fiume secchia, la parte sud, quella della montagna modenese, era interessata da venti anch’essi con forza senza precedenti. Con raffiche che se sul crinale al confine con la toscana hanno superato i 200 km orari, sa Sestola a Pavullo hanno sfiorato i 100 abbattendo centinaia di alberi migliaia di grossi rami e scoperchiando tetti. A Pavullo, cosi’ come in tutto il Frignano, a pagare i danni maggiori sono le aziende agricole. Tra le più colpite c’e’ quella di Ermanno Lavacchielli di Gaiato, dove le stalle, oltre a rimanere in gran parte scoperte, hanno subito la rottura del 30% delle finestre con conseguenti problemi per il ricovero degli animali, esposti al rischio di pioggia e correnti d’aria. Il vento ha poi divelto il portone e danneggiato tutte le strutture per il ricovero degli attrezzi e del fieno. L’azienda Il Colle di Pavullo, segala in dettagliato report Coldiretti, si e’ ritrovata con uno dei due fienili completamente scoperchiato, l’altro a meta’. Danni anche ai portoni della stalla. Sempre a Pavullo, l’azienda Gianaroli ha subito danni sia al tetto dell’abitazione sia a quello della stalla. Anche a Sestola a rimetterci sono stati i tetti dei fienili, come nel caso dell’azienda Pollacci. A Montese il vento, oltre ad aver scoperchiato alcune abitazioni, ha strappato il telo di copertura della struttura di contenimento dei liquami dell’azienda agricola La Teggia Bianca. A Guiglia ad esser stata colpita e’ l’azienda Bonacorsi, che ha visto sollevarsi e strapparsi il telone dell’hangar che funge da fienile mentre a Montalto, addirittura, e’ stato divelto il portone di ingresso di un capannone usato come ricovero attrezzi. Un po’ ovunque, poi, gli alberi sono stati spezzati ‘con conseguenti difficoltà alla viabilità’.