Nella giornata di ieri è iniziato il processo per il 23enne che nel ferragosto del 2015, mentre era a bordo della sua vettura, causò un violento incidente stradale nei pressi del casello autostradale di Ravenna provocando la morte di un padre e di un figlio, entrambi di Modena

A distanza di quasi due anni e mezzo si è aperto il processo a carico del 23 enne di Macerata, Umberto Maria Evangelista, che nel ferragosto del 2015 mentre era a bordo della sua Audi A3 travolse, al casello di Ravenna, la vettura della famiglia Giunta, una Fiat Punto ferma in fila per ritirare il biglietto. Quel 15 agosto persero la vita sul colpo il padre Andrea Giunta di 56 anni di Modena e il figlio Michele di 19 anni.  L’unica superstite la mamma, la signora Maria Carmela, oggi 53 enne, che fu ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Bufalini di Cesena. Sulla base degli accertamenti della polizia stradale al 23 enne di macerata sono state contestate due specifiche violazioni del codice della strada: il fatto che si era messo al volante senza aver riposato a sufficienza ma soprattutto l’alta velocità con cui stava viaggiando in prossimità del casello. Il maceratese, responsabile dell’incidente, e indagato per omicidio colposo plurimo aggravato, nonostante la dinamica stradale più che esplicita ha scelto comunque il dibattimento e non un rito alternativo che avrebbe comportato in caso di condanna lo sconto di un terzo di pena. Probabilmente perché la difesa intende portare in aula elementi sulla capacità di quel momento del guidatore.