Il punto nascita di Mirandola sarà presto adeguato agli standard previsti della concessione della deroga ministeriale all’apertura fino al 2019. Lo conferma il direttore generale dell’Ausl e lo sollecita il Consiglio dei Comuni dell’area nord
Mentre Pavullo si spengono gli echi del corteo di 1000 cittadini in strada per chiedere la riapertura del punto nascite, e un documento del comitato Salviamo l’ospedale sollecita i dieci sindaci della montagna a chiedere il riesame della decisione ministeriale che lo ha chiuso, Mirandola guarda con apprensione al proprio punto nascite. Mantenuto in vita per altri due anni dal si alla deroga all’apertura concessa fino dal 2019 dalla stessa commissione ministeriale, tenendo conto del numero dei parti più alto di quello di Pavullo e ciò che fa la differenza, un numero in crescita.
Una deroga subordinata all’adeguamento del punto nascite ad una serie di standard di sicurezza previsti da un protocollo stabilito a livello ministeriale e che l’Ausl deve rispettare. Standard ben definiti dal Direttore generale dell’Ausl Massimiliano Annicchiarico e sui quali nei giorni scorsi il Consiglio dell’Unione dei comuni dell’area nord ha sollecitato con un documento comune il rispetto dei tempi.