La clamorosa sconfitta di Perugia fa diventare decisive le ultime 6 giornate dell’andata per i biancorossi, in vista di un mercato di gennaio che si annuncia caldo

La panchina di Antonio Calabro non è in discussione. L’eclatante sconfitta di Perugia non avrà effetti nell’immediato, ma potrebbe condizionare le scelte future del Carpi. Il tecnico non è in discussione, sabato col Parma nel big match del Cabassi ci sarà ancora lui alla guida dei biancorossi, ma il modo in cui il Carpi ha affrontato la gara del Curi pone alcuni importanti punti interrogativi, su di lui e sulla squadra. Nessuno lo conferma, ma ai piani alti non sono piaciute alcune scelte tecniche dell’allenatore pugliese, in primis quella di una squadra che aveva in campo addirittura 6 giocatori difensivi, relegando in panchina Saric e Belloni che con la loro freschezza avevano dato un cambio di passo alla squadra contro Ascoli e Brescia. Ma non c’è solo Calabro sotto la lente d’ingrandimento. Il mercato di gennaio è alle porte e il Carpi ha in mente di porre mano in modo sostanzioso alla squadra. Le partenze dovrebbero essere almeno nove o dieci, con cinque o sei pedine nuove di categoria per cercare di sistemare una rosa molto ampia, ma che fin qui ha offerto solo in parte garanzie di tenuta. In queste ultime 6 gare del girone di andata, 3 in casa e 3 fuori, tutti si dovranno sudare la riconferma, anche perché dalla C sono già arrivate offerte per i vari Saber, Nzola e Giorico. Dopo Perugia nessuno ha più il posto fisso e già col Parma la società chiede un’importante cambio di rotta.