Si sono svolti questa mattina, presso il Tribunale di Reggio Emilia, gli interrogatori di garanzia nei confronti degli indagati tratti in arresto nell’ambito dell’operazione Deep Impact, che ha portato alla luce oltre 500 truffe in tutta Italia. Diverse le vittime anche modenesi

Qualcuno si è avvalso della facoltà di non rispondere, altri invece hanno ammesso almeno in parte le proprie responsabilità. Sono emerse comunque conferme importanti questa mattina dagli interrogatori di garanzia che hanno visto protagoniste al Tribunale di Reggio Emilia le persone arrestate nell’ambito dell’operazione Deep Impact, condotta dai Carabinieri reggiani. Diciotto nel complesso gli indagati, per la maggior parte donne, accusati di associazione a delinquere per aver portato avanti per quattro anni un sistema di truffe, oltre cinquecento quelle accertate in tutta Italia. Gli interrogatori hanno dato importanti riscontri alle ipotesi investigative in materia di riciclaggio dei proventi di questi atti criminosi, che avveniva tramite l’utilizzo di videopoker in sale slot della provincia reggiana. Diverse le truffe messe a segno a Modena, in particolare in tabaccherie attraverso ricariche, mediamente del valore di 800 euro, su Poste Pay proprie utilizzando codici fiscali provento di furto o smarrimento. Colpite anche diverse famiglie che avevano corrisposto anticipi dai 200 ai 300 euro per case o vacanze prenotate online che poi si rivelavano essere inesistenti o già assegnate ad altre persone.