Dopo l’annuncio della chiusura di tre punti nascita in regione tra cui quello dell’Ospedale di Pavullo, continua il dibattito sull’argomento. Per l’assessore regionale Venturi è una scelta in nome della sicurezza

A Pavullo, così come nei comuni di Castelnovo ne’ Monti nel reggiano e Borgo Val di Taro nel parmigiano, l’attività dei punti nascita va sospesa per l’impossibilità di raggiungere nei prossimi anni un numero di parti sufficienti a garantire la sicurezza e la capacità delle strutture di gestire eventuali situazioni di emergenza che possono presentarsi anche nei parti fisiologici. Così Sergio Venturi, assessore alle Politiche per la salute della regione Emilia Romagna, ha risposto a quattro interrogazioni pervenute da diversi consiglieri sul tema. Sono queste, infatti, le ragioni evidenziate dal Comitato Percorso nascita nazionale a cui l’Emilia Romagna si era rivolta per richiedere una deroga alla sospensione dell’attività di assistenza al parto. Tra i cittadini, però, non diminuisce il senso di rabbia e frustrazione. A nulla sono servite la raccolta firme, con quasi seimila adesioni, e la fiaccolata organizzata nei mesi scorsi da parte di gruppi di donne, comitati e associazioni di categoria. La paura è che il prossimo passo possa essere la chiusura dell’Ospedale, nonostante le promesse che anche in questo senso arrivano dalla Regione relativi a progetti per la riqualificazione delle strutture.

Nel video l’intervista Sergio Venturi, Assessore regionale alle Politiche per la salute