Da una parte l’apertura del Comune sulla questione stadio, dall’altra la protesta dei giocatori. Il nuovo patron del Modena Aldo Taddeo dopo l’intesa di massima trovata nell’incontro di ieri a Piazza Grande deve ora fronteggiare la squadra pronta a ribellarsi dopo il mancato pagamento degli stipendi di luglio e agosto.

Non c’è un attimo di tranquillità e pace in casa Modena. Ieri sera il nuovo proprietario Aldo Taddeo era apparso più sereno dopo l’incontro con l’Assessore allo sport Giulio Guerzoni, che ha portato ad un’intesa di massima sulla riapertura del Braglia previo il pagamento dell’affitto da qui a fine stagione, ma ora il nodo si sposta sulla squadra e lo staff tecnico. Le 19 di ieri, infatti, erano anche il termine ultimo per il pagamento degli stipendi di luglio e agosto, pena una ulteriore penalizzazione in classifica. Scadenza non rispettata da Taddeo che ha confermato di voler risolvere questa situazione, ma la squadra vuole risposte certe e allora oggi scatterà con ogni probabilità la protesta. Prima dell’allenamento in programma come al solito a San Damaso si terrà un ulteriore incontro con l’Associazione calciatori che potrebbe portare ad uno sciopero di giocatori e staff tecnico, ma anche alla messa in mora del club. Da quel momento Taddeo avrà venti giorni di tempo per sanare le proprie pendenze come impone la legge. Nuovi nuvoloni neri che si addensano dunque sulla società e sui tifosi ormai stremati da un’agonia che si fa giorno dopo giorno più pesante e che potrebbe anche portare la squadra a non scendere in campo a Fano se le cose non dovessero presto migliorare.