La sentenza arriva dopo i ricorsi presentati da due candidati, bocciati anche i direttori di Paestum, Taranto, Reggio Calabria e Mantova

Modalità di selezione finale dei candidati, colloqui effettuati in maniera privata anche via Skype e nomine di cittadini stranieri nonostante il bando non ne permettesse la candidatura. Sono queste le principali motivazioni emerse nella sentenza del Tar del Lazio che ha bocciato le nomine effettuate nell’estate del 2015 dal ministro Franceschini di cinque direttori fra i venti musei più importanti d’Italia. Tra i nomi bocciati spicca anche quello della direttrice della Galleria Estense di Modena Martina Bagnoli, la cui scelta non sarebbe quindi stata conforme alle regole stabilite per questa procedura. L’improvviso terremoto scuote la riforma dei musei pubblici italiani voluta proprio da Franceschini, partita operativamente nel dicembre 2015, e arriva dopo due ricorsi presentati da altrettanti candidati, uno dei quali era proprio in lizza due estati fa per la direzione della Galleria Estense. A questo punto sembra scontato il ricorso in appello da parte del Ministero dei Beni Culturali, ma se la bocciatura del Tar dovesse essere confermata allora sarà necessario ritornare alle origini e discutere nuovamente tutte le nomine.