Ieri a Campogalliano l’ex premier ha usato la parola ‘insieme’ come un mantra. Attacco frontale ai bersaniani: ‘Se ne sono andati per inseguire tre poltrone’
di Giuseppe Leonelli

Tentare di passare dall’io al noi, convincendo che il suo restare in politica dopo la batosta referendaria non è uno smentire una promessa, ma un atto di coraggio. E’ la nuova strategia dell’ex premier Matteo Renzi ieri nel suo tour modenese, a Sassuolo, Pavullo, Marano e Campogalliano.

Prima la tappa da padre Sebastiano a Pavullo, poi a Campogalliano davanti a circa 500 militanti Pd (per la maggior parte anziani) Renzi ha usato la parola ‘insieme’ come un mantra. ‘Io non mollo per i miei figli e vado avanti, ma dobbiamo farlo insieme: abbiamo bisogno di voi’. E all’appello del leader fiorentino in vista del congresso che lo vede contrapposto a Emiliano e a Orlando, i big modenesi hanno risposto in massa. A Campogalliano oltre a Richetti e Bonaccini, c’erano Boschini e la Maletti, l’assessore Ludovica Ferrari e Paolo Negro, il segretario Pd Calvano e il sindaco Muzzarelli con moglie e figlia. E ancora il consigliere regionale ex Ds Campedelli, il sottosegretario Rossi e addirittura la segretario Lucia Bursi che ha cenato proprio davanti a Renzi.

Ha parlato dal palco l’ex presidente del Consiglio, non risparmiando bordate ai bersaniani scissionisti, ma non ha voluto rispondere alle domande dei giornalisti.
Lo zenith degli applausi, Renzi lo ha ottenuto parlando di solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto.