Ieri il presidente della Regione ha convocato giornalisti per incensare il lavoro sulla ricostruzione post-sisma, ma a chi gli ha chiesto una parola sulla tempesta che sta spaccando il Pd, ha risposto scappando via con schiena dritta e passo deciso
di Giuseppe Leonelli

“Sono ore difficili per il Pd?”. Una semplice domanda sulla scissione in casa Dem e il presidente della Regione Stefano Bonaccini se ne va stizzito senza rispondere. Ex segretario provinciale Pd, ex segretario regionale, ex bersaniano di ferro convertitosi a Renzi con quel suo ‘fermatevi’ in occasione della elezione del Capo dello Stato che gli fruttò la poltrona di Governatore a scapito di Richetti, Bonaccini non vuole più parlare del proprio partito ora che la crisi infuria. 

Ieri ha convocato giornalisti per incensare il lavoro della Regione sulla ricostruzione post-sisma, per promettere che la nostra terra tornerà più forte, più bella e più sicura di prima, per assicurare che i Map non ospiteranno i profughi, ma a chi gli ha chiesto una parola sulla tempesta che sta spaccando in due il suo partito, ha risposto scappando via dai cronisti, increduli e quasi divertiti, con schiena dritta e passo deciso. 

Lunedì a Modena arriverà il suo ex mentore Bersani, il suo predecessore Errani, l’uomo voluto da Renzi per gestire la ricostruzione in Centro Italia con l’evidente obiettivo di neutralizzarne il ruolo critico, ha deciso di lasciare il Pd, ma Stefano Bonaccini non parla. 

Nemmeno i big (quelli veri) del partito evitano le domande sulla crisi dei democratici, parla Renzi e parla Orfini, parla Bersani e parla Emiliano. Ma Bonaccini da Campogalliano no. Egli si crede più importante. Egli tace. 

Dietro all’arroganza del potere, dietro a quel suo new look barbuto sul quale anche Renzi ha scherzato nell’ultima visita modenese, Bonaccini sui social si limita a predicare amore e amicizia in casa Pd. Afferma che in Regione il Pd in due anni non ha vissuto una sola mezza giornata di crisi o litigi, abbraccia forte forte il cuscino pensando a Renzi e spera che passi la nottata. Sapendo che, dovesse essere necessario per restare politicamente a galla, si può sempre tentare un’altra conversione sulla via dell’ennesima poltrona.