Per il quarto anno di fila nella nostra provincia scendono le interruzioni di gravidanza: nel 2015 sono state 1.233. Crescono invece i ginecologi obiettori di coscienza, ben 37 su 69 tra Ausl e Policlinico

Dai 1800 casi del 2010 ai 1.233 dell’anno scorso: gli aborti a Modena sono in calo di un terzo e non è poco. Stanno conoscendo infatti una flessione importante le interruzioni volontarie di gravidanza nel nostro territorio, con i dati appena pubblicati dalle aziende sanitarie.

I numeri permettono di scoprire che poco più della metà delle ragazze che si sottopongono alla pratica sono italiane, mentre circa il 45% sono straniere, provenienti in primis dalla Romania. Seguono quindi le marocchine, albanesi, cinesi e moldave. Tre quarti delle donne sono arrivate negli ospedali da uno dei 31 consultori pubblici della rete Ausl; inoltre 6 su 10 hanno tra i 20 e i 34 anni mentre le under19 sono quasi il 7%. L’analisi delle terapie evidenzia poi che a due terzi delle ragazze viene praticata l’isterosuzione e i trattamenti farmacologici con Ru486 sono 363.

Per quanto riguarda infine le obiezioni di coscienza, ovvero i medici che non praticano le cosiddette “ivg”, le cifre sono in lieve aumento e tra Ausl e Policlinico i ginecologi che dicono no alla pratica sono 37 su 69.

L’intervista alla Dottoressa Silvana Borsari, Direttore dei consultori modenesi