Il sindacato dopo l’incontro con l’azienda: “Bene la continuità produttiva a marchio Maserati, ma vorremmo sapere di più su cassa integrazione e sull’eventuale realizzazione di un modello nuovo qui a Modena”

“Importanti punti di avanzamento, ma molti nodi ancora restano”. Così la Fiom commenta l’incontro avuto ieri con la dirigenza della Maserati per fare il punto sullo stabilimento di Modena. Fiom è stata ricevuta separatamente rispetto agli altri sindacati firmatari del contratto aziendale del gruppo Fca. Peraltro, le tute blu della Cgil, da anni in prima linea nel tentare di arginare i progetti di addio del Tridente, sono per una volta moderatamente soddisfatti: “Ci è stato ufficializzato che anche nel 2017 qui si continueranno a produrre auto a marchio Maserati e che i livelli minimi occupazionali, in produzione, non potranno scendere sotto i 250 lavoratori”, racconta il segretario provinciale Cesare Pizzolla. A far sorridere la Fiom è, dunque, sostanzialmente, la riduzione da 120 a 60 degli esuberi previsti nello stabilimento di viale Ciro Menotti a partire dal 2017: riduzione possibile grazie al restyling dei modelli Gran Cabrio e Gran Turismo, che sarà realizzato appunto a Modena. “Ma ci sono ancora elementi di criticità e incertezza”, sottolinea il sindacato. Uno di questi, ad esempio, è il blocco produttivo previsto da gennaio ad aprile per adeguare le linee al restyling, il che aumenterà il già pesante ricorso alla cassa integrazione. Un altro nodo riguarda i volumi di Maserati del 2017: “Saranno uguali o inferiori a quelli attuali?”, si chiede la Fiom. “Inoltre – conclude Pizzolla –, c’è la perdurante incertezza sulla possibilità di vedere assegnato al plant modenese almeno un nuovo modello di auto a marchio Maserati”.