Sotto inchiesta anche tutto il personale medico e infermieristico coinvolto nella vicenda del piccolo deceduto lo scorso 2 dicembre

L’accusa è omicidio colposo e interessa medici, infermieri e la madre coinvolti nella vicenda di Emanuel Acheampong, il bambino di 8 anni di origini ghanesi residente a Gaggio in Piano frazione di Castelfranco Emilia morto il 2 dicembre in seguito ad un attacco d’asma. Il piccolo era deceduto dopo cinque giorni di coma. Con l’iscrizione nel registro degli indagati la Procura di Modena vuole fugare ogni dubbio su quanto accaduto e, soprattutto, capire se ci siano state o meno responsabilità da parte di medici e infermieri: il piccolo Emanuel si trovava a casa, era stato colpito da una gravissima crisi respiratoria. La madre, spaventata, aveva chiamato i soccorsi. Giunti sul posto, gli operatori del 118 avevano subito tentato una rianimazione cardiaca, che però non aveva dato esito. Di lì, la corsa in ambulanza all’ospedale, dove però Emanuel è entrato in coma. Ora gli avvisi di garanzia emessa dalla Procura sono un atto dovuto per permettere anche agli interessati di nominare un consulente medico-legale di fiducia che possa assistere all’autopsia che sarà conferita, dal magistrato che si occupa del caso, il 7 gennaio alla dottoressa Elena Invernizzi, della medicina legale di Bologna. L’inchiesta ha subito una prima svolta quando il padre del piccolo che, all’epoca dei fatti si trovava in Ghana, aveva chiesto che venisse fatta luce sulle cause del decesso tanto che anche il funerale fissato per il 12 dicembre era stato bloccato. Tra gli indagati figura anche la madre di Emanuel perché secondo gli inquirenti si configura l’ipotesi di trascuratezza della salute del figlio.