A Modena presente uno dei rami del gruppo, lo storico San Geminiano e San Prospero

La Banca centrale europea ha detto sì all’ipotesi di matrimonio tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano. E’ arrivato l’ok alla fusione dei due istituti di credito destinati all’inizio dell’anno prossimo a fondersi in una nuova maxi banca, costituita in forma di società per azioni. Il progetto interessa anche a Modena e non solo perché numerosi sono nella nostra provincia gli sportelli di Banco Popolare e Banca Popolare di Milano ma soprattutto perché a Modena è presente uno dei rami del gruppo. Ovvero lo storico Banco San Geminiano e San Prospero, che rappresenta uno dei due nuclei della Banca Popolare di Verona che, a sua volta, è una delle principali divisioni territoriali del Banco Popolare.

Anche dalla nostra provincia, insomma, si guarda con attenzione alla fusione sulla quale appunto la BCE ha espresso parere favorevole sulla licenza per la nuova società per azioni. Prima Bankitalia aveva dato l’autorizzazione dopo che l’istruttoria si era conclusa positivamente.

Il nuovo polo bancario è destinato a diventare il numero tre in Italia dopo Unicredit e Intesa San Paolo. Ai vertici ci saranno Carlo Fratta Pasini come presidente e Giuseppe Castagna come amministratore delegato e la capogruppo vedrà una presenza al 46% dei soci di Bpm e al 54% degli azionisti del Banco Popolare, che ha messo in cantiere un aumento di capitale da un miliardo di euro. La nuova banca, che avrà una vocazione retail, è destinata ad avere un totale attivo di oltre 170 miliardi di euro, 120 miliardi di impieghi, 4 milioni di clienti, 2.500 sportelli e 25 mila dipendenti. Ora l’operazione deve passare al vaglio delle assemblee di entrambi gli istituti: l’appuntamento è per novembre, poi entro il 2018 l’operazione andrà a regime.