Sono stati presentati in CNA i bandi per l’assegnazione di premi alle tesi di laurea più meritevoli sul tema della legalità. Forte il richiamo ai recenti arresti di mafia in Regione

Non poteva capitare in un periodo migliore l’iniziativa di assegnare un premio alle tesi sulla legalità dei neolaureati di giurisprudenza dell’Unimore. In un momento in cui le cronache locali e non solo riportano i traffici dell’ndrangheta nell’economia dell’Emilia-Romagna, c’era bisogno di un riscatto che ponesse al centro la legalità, la quale non corrisponde al mero rispetto delle norme, ma riguarda la promozione della legge come cardine del vivere collettivo, condizione indispensabile di civiltà e di progresso. Perché quelle sulla legalità non rimangano solo parole, è necessario però che si formi una vera e propria cultura, intorno al valore di cui si parla molto, ma che non si fa mai abbastanza per promuovere. È da questa sensibilità che nasce l’iniziativa della CNA. Promuovere la legalità, a ben vedere, significa anche valorizzare lo spirito d’impresa che caratterizza il nostro territorio, fatto di rispetto della legge e creazione di utilità sociali e dunque in netta contraddizione con i metodi e i fini delle organizzazioni di stampo mafioso, infiltratesi sul nostro territorio e in questi giorni sgominate dalla DDA. L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività del Centro studi e documentazione sulla Legalità, del quale fa parte anche l’Unimore e che si propone, oltre all’attività di studio, anche la promozione di una cultura della legalità. I criteri di assegnazione dei premi saranno rigorosi spiega Vincenzo Pacillo, sia in ordine alla qualità delle tesi, sia alla carriera universitaria degli studenti partecipanti.

 

Nel video, le interviste di: 

– Alberto Papotti, Segretario CNA Provinciale Modena

– Andrea Bosi, Assessore alle Politiche per la Legalità Modena

– Vincenzo Pacillo, Direttore Dipartimento di Giurisprudenza Unimore