In programma un nuovo incontro tra sindacato e proprietà della ceramica Terre della Badia, ma la soluzione della crisi sembra ancora lontana

Situazione sempre più difficile a Frassinoro per la ceramica Terre della Badia, dopo che mercoledì è saltata ufficialmente la trattativa con l’imprenditore di Gombola che si era detto interessato al subentro tramite la formula dell’affitto di ramo d’azienda. La vertenza è tornata al suo punto zero, quando il 17 marzo iniziò lo sciopero di fronte alle avvisaglie di una crisi aziendale pienamente confermata nei fatti, perché a fronte dei debiti contratti con i fornitori sono poi state staccate le utenze. In questo contesto, la Cgil ha chiesto un incontro urgente con la proprietà che fa capo all’imprenditore reggiano William Reberberi, che non è stato possibile fissare ieri. Ma in serata è giunta comunicazione di un tavolo convocato per lunedì pomeriggio, alla presenza anche della Rsu dello stabilimento. Il faccia a faccia dovrebbe chiarire lo scenario e fare capire se ci sono alternative di cessione o se, in caso negativo, si farà ricorso alla cassa integrazione che però, con le nuove norme, potrebbe fare slittare il primo pagamento a maggio. E gli operai rischiano anche di perdere ognuno, in media, 300 ore di ferie non godute. L’unica garanzia per loro sono le mattonelle e i macchinari aziendali, per i quali è ripresa la sorveglianza anche notturna.