Da inizio pandemia al 22 marzo di quest’anno l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Modena ha registrato complessivamente 1.872 casi di positività al Covid tra i sanitari; di questi oltre il 40% infermieri, il 16% specializzandi, il 15% medici e l’11% Oss. Il picco più alto si è avuto con la quarta ondata quando si sono avuti i valori medi più elevati rispetto alle assenze del personale: il 9 gennaio erano assenti dal lavoro 223 operatori. Mediamente gli operatori positivi, in gran parte vaccinati anche con dose booster, sono stati assenti per 8 giorni e complessivamente, tutte le positività tra gli operatori hanno prodotto 25.372 giornate di assenza dal lavoro (di cui 6.333 nella quarta ondata). In ambito sanitario la campagna vaccinale con la dose booster ha raggiunto una copertura del 97,1%: le persone non vaccinate sono in tutto 147 di cui 50 non sono al lavoro per lunghe assenze o gravidanze, 48 operatori non sono ad oggi vaccinabili per differimento o per esenzione.  Per quanto riguarda il recupero delle liste di attesa ambulatoriali, l’Azienda ospedaliero universitaria ha spiegato di aver adottato diverse azioni. Sulle prestazioni monitorate di primo accesso, di concerto con l’Ausl, ha provveduto al progressivo ripristino della tempistica pre-covid; è stato dato mandato a tutte le Unità Operative di ripristinare i volumi di offerta pre-covid dando garanzie dei percorsi d’urgenza. Invece, sulle prestazioni ambulatoriali di secondo e terzo livello, l’Azienda ha ripristinato, in quasi tutti i filoni specialistici, i volumi di prestazioni garantite in epoca pre-covid. Per recuperare le liste di attesa chirurgiche si sta puntando sul potenziamento dell’offerta per le diverse specialità, con il ripristino di un volume di attività paragonabile al pre-covid; oltre che sulla revisione e il controllo delle liste d’attesa nelle diverse classi di priorità e sulla programmazione del recupero dei pazienti in lista d’attesa con eventuale rivalutazione ambulatoriale propedeutica all’intervento.