Pur essendo in pensione, continuava a svolgere in modo abusivo attività di falegnameria in un laboratorio completamente allestito nell’area nord di Modena. La Polizia locale lo ha individuato risalendo a lui da un sacchetto per la raccolta “porta a porta” della carta esposto nel giorno sbagliato. Per il sacchetto la sanzione è di 104 euro, per l’attività artigianale abusiva, invece, è partita la segnalazione qualificata all’Agenzia delle entrate per accertare l’evasione fiscale ed è stata trasmessa la comunicazione anche al settore Tributi del Comune per verificare la regolarità dei pagamenti di Imu e Tari in relazione all’attività economica svolta.
La vicenda inizia in gennaio quando gli agenti di quartiere della Polizia locale recuperano un sacco della raccolta differenziata esposto nel giorno sbagliato. Gli accertamenti vengono effettuati dal nucleo di Polizia ambientale che, in base ai materiali, risalgono a un’azienda di falegnameria la cui attività, però, intestata a un 65enne residente in zona, risulta cessata da anni e collocata, peraltro, a un indirizzo diverso.
A questo punto interviene il Nucleo antievasione della Polizia locale che individua l’attuale laboratorio in piena attività, con il falegname che, con gli indumenti ancora sporchi di segatura, dichiara di essere il titolare della ditta che si occupa di decorazioni di legno per arredamenti. Il laboratorio, infatti, è dotato di strumenti professionali, con seghe circolari, aspiratore, parete attrezzata, bancone di lavoro, ma non c’è nessuna insegna o targa che indichi l’attività artigianale del tutto abusiva.
A questo punto, quindi, è partita la segnalazione qualificata del Nucleo antievasione all’Agenzia delle entrate per accertare l’evasione fiscale da parte del 65enne che dal 2019 risulta percepire solo redditi dall’Inps. Il settore Tributi del Comune, invece, dovrà verificare la regolarità dei pagamenti di Imu e Tari.