Il Viminale ha ceduto e ha ascoltato le proteste che, in questi giorni, il governatore Stefano Bonaccini, a braccetto con alcuni sindaci emiliani, ha mosso contro la gestione dell’accoglienza migranti, contestando la strategia applicata su territori già saturi. Così i 100, tra donne e uomini, sbarcati a porto Empedocle e diretti verso il capoluogo felsineo – per lo meno, questo quanto era previsto nel piano del riparto originario –, sono stati così dirottati non più verso Bologna, che già ne accoglie oltre 3.500, bensì altrove: 75 in Campania e i restanti 25 a Crotone. La toppa, però, non è bastata a spegnere le polemiche, che hanno trasformato la via Emilia in una vera polveriera, con lo stesso Bonaccini allarmato che parla di “rischio tendopoli” in mancanza di adeguate strutture. «Resa dello Stato»? Poco cambia, l’emergenza accoglienza è reale e potrebbe avere prima di quanto si pensi effetti concreti sui quartieri delle città italiane, Modena compresa. Se si osservano i numeri, sono più che raddoppiati gli sbarchi di migranti nei primi sette mesi del 2023 rispetto allo scorso anno: secondo i dati del Viminale sono stati 89.158. E sui minori non accompagnati, solo nell’ultimo weekend sono sbarcati quasi in duemila. Una gestione faticosa anche sotto la Ghirladina, con la prefettura modenese che solo due giorni fa ha pubblicato un avviso in cui fa sapere di necessitare di (almeno) altri 50 posti destinati ai ragazzi.