Le proteste sull’ampliamento della discarica di Finale Emilia proseguono e il Comune ha presentato un documento di opposizione al progetto al Consiglio dei Ministri dove vengono sottolineati anche i rischi idrogeologici emersi da uno studio effettuato dall’Università di Parma

Sull’ampliamento della discarica di Finale il sindaco Sandro Palazzi si rivolge di nuovo a Roma. Un nuovo documento di opposizione al progetto, dopo l’approvazione del 30 gennaio da parte della conferenza dei servizi, è stato inviato alla Regione e ad Arpae, ma anche al Consiglio dei ministri. Il primo cittadino finalese prova ancora a contrastare l’ampliamento della discarica, dopo il viaggio nella capitale del 9 febbraio. In quell’occasione la fumata è stata nera: ricevuto dal sottosegretario Giorgetti, dal tavolo del ministero la risposta fu la stessa di un incontro precedente: la competenza per bloccare l’iter spetta alla Regione e non al Governo. Ma la maggioranza in viale Aldo Moro è favorevole all’ampliamento della discarica e mentre il sindaco tenta nuove strade, le proteste dei cittadini vanno avanti. L’Osservatorio Civico “Ora tocca a noi” invita ad esporre cartelli e striscioni contro il progetto che porterebbe in via Rovere un milione e mezzo di tonnellate di rifiuti in più, in attesa di manifestazioni lungo le strade. Il documento di opposizione mandato da Palazzi ribadisce la contrarietà della comunità all’ampliamento e sottolinea i rischi idrogeologici emersi dallo studio dell’università di Parma.