Come un fiore che sboccia nel deserto, così tra le macerie c’è spazio per una nuova vita. È così è nata Adele, la piccola ancora in grembo di mamma Daniela quando un’esplosione, nella frazione di Rovereto, ha fatto volare la finestra della camera in cui la donna stava dormendo, al nono mese di gravidanza. La sua casa è situata dirimpetto al garage in cui è avvenuto lo scoppio. Per miracolo, le sponde del lettino predisposto per accogliere la piccola hanno fatto sì che la donna evitasse di essere colpita. Doveva partorire il giorno dopo la tragedia. E, sana e salva, ce l’ha fatta. Adesso stringe tra le braccia la sua creatura, un fagottino di 3 chili e 900 grammi, e si riaccende la speranza. Nonostante la casa in cui vivevano da meno di un anno sia piena di crepe, le porte e le finestre sono state spazzate via dalla forte onda d’urto, di almeno cento metri. Si sono ritrovati senza un tetto sulla testa, nella difficoltà di rimettere insieme i cocci, dopo i tanti sacrifici fatti. Domani mamma Daniela verrà dimessa, senza sapere dove andare e come riparare la loro casa. Cercano un posto dove poter vivere serenamente. Succede a loro, come a tante altre famiglie tutt’ora sfollate che, grazie alla grande catena di solidarietà che si è subito attivata, tentano di ricominciare. Tante le incognite sul futuro per i residenti di via Marri, che si rimboccano le maniche e vanno avanti, grazie agli aiuti concreti della piccola comunità di Rovereto che si sta riscoprendo più grande di quanto si credesse, tra raccolte di beni di prima necessità e ospitalità concesse nelle proprie abitazioni. Proseguono intanto gli accertamenti per capire che cosa abbia generato la probabile fuga di gas che ha provocato il crollo della palazzina e causato tanti danni anche alle abitazioni intorno. In procura a Modena è stato aperto un fascicolo per permettere di effettuare tutti gli accertamenti tecnici utili a far luce sulle cause del disastro.