Beni immobiliari situati a Montecarlo per un valore che si aggira attorno ai sette milioni di euro sono state sequestrati preventivamente dalla Guardia di Finanza di Modena ad un procuratore sportivo formalmente iscritto all’AIRE in quanto residente nel Principato di Monaco. Si tratterebbe di Antonio Caliendo, ex patron del Modena ora indagato per dichiarazione fraudolenta ai fini delle Imposte Dirette e omessa dichiarazione ai fini dell’Iva. L’imposta evasa, ai soli fini penali è stata complessivamente quantificata in oltre 1,8 milioni di euro. Il provvedimento, emesso dal Giudice per le indagini Preliminari di Modena, ha consentito di acquisire documentazione bancaria, contabile ed extracontabile. A quanto risulta l’indagato svolgeva sul territorio nazionale l’attività professionale con prestazioni soggette a tassazione in Italia, a favore di società sportive nazionali. Si ritiene inoltre che il suo trasferimento della residenza all’estero fosse fittizio, avendo conservato in Italia svariati interessi economici, familiari e sentimentali. In pratica il professionista, secondo la Procura avrebbe costituito un’articolata struttura societaria creata allo scopo di compiere reati fiscali, finalizzata alla schermatura dei proventi percepiti, allocata per sole finalità evasive nel Principato di Monaco ed in Lussemburgo e formalmente intestata ad un gruppo di prestanome dell’indagato. All’esito degli accertamenti, svolti dai finanzieri di Modena, sono stati contestati all’uomo maggiori redditi per oltre 13 milioni di euro, a fronte di redditi dichiarati sempre inferiori ai 5.000 euro annui, con riferimento alle annualità dal 2009 al 2017. L’esame della documentazione acquisita ha consentito di accertare la sussistenza di gravi indizi del reato di auto riciclaggio. Complessivamente, le somme oggetto del delitto ipotizzato di auto riciclaggio sono state ricostruite in circa 5 milioni di euro.