Nonostante appelli, approfondimenti, sollecitazioni e testimonianze continua allarmante la serie di incidenti, anche mortali, sul lavoro. A febbraio scorso, 119 sono stati i decessi, 19 in più sullo stesso mese l’anno scorso. L’Emilia-Romagna, in questo contesto si posiziona in zona arancione, con un’incidenza media nazionale tra 1 e 1,25, contro l’Incidenza inferiore a 0,75 per la fascia bianca.  Se la maglia nera va ancora alla Lombardia per il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (17), l’Emilia-Romagna insieme ad alcune altre Regioni è al terzo posto con sette morti. Lo dice l’Osservatorio sicurezza sul lavoro e ambiente Vega per il quale si tratta di un incremento più che allarmante. Quando si parla esclusivamente di morti avvenute in occasione di lavoro si registra +24,7%”. Dal report si evidenzia che l’incidenza di mortalità più elevata è tra gli over 65 e, come accade negli ultimi anni, anche il dato relativo all’incidenza di mortalità dei lavoratori stranieri: ancora più che doppia rispetto agli italiani. Elaborato anche l’identikit dei lavoratori più a rischio per fascia di età. L’incidenza più elevata si registra proprio nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni, seguita dalla fascia di lavoratori compresi tra i 55 e i 64 anni. Le denunce di infortunio totali crescono del 7,2% rispetto a febbraio 2023.  All’inizio del 2024 è sempre il settore delle Costruzioni a registrare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 16 a livello nazionale. È seguito da Trasporti e Magazzinaggio (nove), dal Commercio e dalle Attività Manifatturiere (sette). Notevole il distacco tra le denunce di infortunio relativo alle lavoratrici che a febbraio scorso sono state 33mila 902 e quelle dei colleghi uomini, 58 mila 809.