Fuoco amico sull’ex presidente, ma lui resta nel partito

VIGNOLA – Dopo la tempesta arriva sempre la quiete. Ma è una pace armata quella interna al Pd di Vignola tra l’ex presidente del consiglio comunale Giancarlo Gasparini, che ha confermato di non voler lasciare il partito, e Daria Denti. Il segretario cittadino Mislei tenta di rasserenare il clima invitando i due protagonisti a un confronto. In realtà i veleni non mancano, tanto che è l’opposizione a prendere le difese di Gasparini. Rubbiani della lista Città di Vignola, parla di «metodo stalinista» applicato contro l’ex presidente del Consiglio comunale, mentre Fiorini della Lega Nord invita il Pd a una riflessione «perché le loro divisioni interne rischiano di danneggiare la città». Il tema è stato affrontato mercoledì prima del bilancio e durante tutta la durata della discussione il sindaco Denti è rimasta fuori dall’aula. «C’è dispiacere perché Gasparini ha lasciato le istituzioni dopo un periodo molto lungo in cui ha dato un contributo importante» ha detto la Denti raggiunta dai microfoni di Tg Qui replicando però solo alle accuse relative alla scarso dialogo con le minoranze e glissando invece sulla Fondazione. «L’apertura alle opposizioni – dice – si vede anche dal lavoro svolto dall’assessore Bertoni con il percorso di condivisione su questo bilancio e dalle tante mozioni approvate negli anni». In aula però il dibattito è andato ben oltre il semplice rapporto tra maggioranza e opposizione. «Le nomine della Fondazione potevano essere fatte in ben altro modo – afferma Rubbiani -. Gasparini ha evidenziato un problema tralasciandone degli altri: le sue dimissioni dovrebbero aprire delle riflessioni e non scaturire soltanto delle valutazioni negative». La capogruppo del Pd Rabitti cerca però di liquidare il caso: «Non abbiamo elementi per fare riflessioni. Le minoranze hanno più volte chiesto un suo passo indietro: ora è arrivato». Succi, amico di vecchia data di Gasparini, chiede di poter intervenire, poi però si limita a dire che parlerà solo al momento dell’elezione del prossimo presidente. «Anche a me tante cose non sono andate bene – confida dopo -, ma le sue dimissioni hanno fatto male al partito». Mislei, giovane consigliere e segretario cittadino di 25 anni che ha avuto Gasparini come pediatra, cerca di mettere un po’ di ordine: «Le sue dimissioni sono state una cosa legittima – ha detto -, anche se non condivido le sue valutazioni. Sulla Fondazione si è scelto di seguire una procedura mai seguita prima a Vignola e in tutta la provincia». Riguardo alle tensioni interne al partito Mislei però preferisce buttare acqua sul fuoco: «Le divisioni ci sono, ma siamo un buon gruppo. Gasparini mi ha detto che resterà nel partito e questo è un bene perché c’è bisogno di tutti, anche di chi ha pareri discordanti. Mi auguro ora che tra lui e il sindaco ci possa essere un chiarimento perché il Pd ha perso fin troppe persone». Un malessere silenzioso che continua a scuotere il lontano Pd vignolese. ppp