Una trattativa infinita: mercoledì l’ultimo incontro in Comune per dare il via libera alla nuova società

Come già anticipato subito dopo la fine dell’assemblea dei lavoratori venerdì sera, il passaggio di proprietà della Kverneland è ormai cosa fatta: l’ultimo tassello che mancava era proprio l’ok dei 51 dipendenti, che hanno deciso quasi all’unanimità (1 solo voto contrario) di dare fiducia al gruppo senese Comege Industrial. Dal 30 settembre, dunque, la new company Soc.Mec.Modena inizierà la nuova produzione nello stabilimento di Ponte Alto: il piano industriale su cui si basa il salvataggio dei posti di lavoro prevede il mantenimento di forniture da parte di Soc.Mec. di trinciastocchi, zappatrici e di componenti degli erpici rotanti a marchio Kverneland. In aggiunta, a Modena si svilupperanno anche altre attività che provengono dallo stesso gruppo Comege. E fin qui, si sapeva. Qualche dato più interessante emerge dal comunicato della Fiom, firmato dal suo segretario modenese Cesare Pizzolla: questo piano industriale permetterà di mantenere tutta l’occupazione, ma ad eccezione di chi volontariamente (al massimo 10 lavoratori) accederà alla mobilità incentivata entro il 29 settembre. E questo vale sia per coloro che durante la mobilità matureranno i requisiti per il pensionamento, sia per chi deciderà comunque di uscire dall’azienda. Cinque dirigenti, inoltre, verranno ricollocati in altri stabilimenti del gruppo Comege. In totale, i lavoratori riassorbiti dovrebbero essere 35. Non è escluso, tuttavia, soprattutto nel periodo iniziale di start up dell’azienda, l’utilizzo di ammortizzatori sociali: in questo caso, il ricorso sarà unicamente al contratto di solidarietà, per consentire a tutti i lavoratori di continuare a lavorare, anche se con meno ore. Ad un passo dall’epilogo positivo di questa trattativa che pare infinita, l’ultimo passaggio obbligato sarà l’incontro di mercoledì pomeriggio in Comune a Modena, alla presenza del sindaco, per mettere nero su bianco sull’accordo definitivo e porre, per fortuna, la parola “fine” al periodo di incertezza dello stabilimento di Ponte Alto.