Le accuse del patron del Palermo sulla direzione di Valeri in Carpi-Empoli infiammano la lotta salvezza. Il patron biancorosso non risponde alle provocazioni

Zamparini attacca, il Carpi non risponde. Il vulcanico patron del Palermo torna sotto i riflettori alla vigilia degli ultimi 270′ che decideranno la volata salvezza. Dopo aver attaccato la settimana scorsa il Frosinone per la rete di Frara a suo modo di vedere regalata dal Verona, questa volta è il Carpi nel mirino. O meglio, è la direzione di Valeri in Carpi-Empoli a far scatenare il numero uno siciliano. La società ha pubblicato un comunicato sul proprio sito chiedendo che la Procura Federale vigili sul finale di stagione, ritenendo falsata la corsa salvezza dopo la direzione di Valeri. Sono tre gli episodi nel mirino del Palermo: l’espulsione di Mchedlidze, il gol annullato a Pucciarelli e il presunto mani di Poli in area. Tre episodi con tanto di fotogrammi postati sul sito. Illazioni che non hanno attecchito in casa biancorossa, dove la parola d’ordine dall’alto è quella di pensare solo al campo. “Io almeno ho il gusto di non parlare mai di arbitri, né in positivo né in negativo. Non l’ho mai fatto e non lo farò ora” si è limitato a dire il patron biancorosso Stefano Bonacini. Evidentemente Zamparini, colpevole numero uno con una dozzina di esoneri di allenatori del terz’ultimo posto dei suoi, sta cercando di destabilizzare l’avversaria più diretta nella corsa salvezza. Intanto però il giudice sportivo ha punito con 3 giornate Mchedlidze per quello che il Palermo ha definito “una simulazione di Crimi”. Zamparini poi evidentemente ha dimenticato che i suoi strapparono il 2-2 dell’andata con una rete di Djurdjevic viziata da un fallo su Gabriel Silva. Ma la vera ciliegina è il vantaggio firmato da Gilardino mercoledì a Frosinone, con l’attaccante partito in netto offside come dimostrano le immagini.