I cinque quesiti referendari sulla giustizia sottoposti ieri agli italiani passeranno alla storia come quelli con l’affluenza più bassa nella storia repubblicana, attestatasi al 20,9% a livello nazionale. Un vero e proprio flop in cui Modena è andata anche al di sotto, con un esito provinciale che non ha raggiunto il 20%, oscillando nelle 5 schede fra il 19,93 e il 19,95%. Il dato di votanti leggermente più alto è stato registrato nei tre comuni dove si eleggeva il sindaco, ma anche qui non è stato raggiunto il quorum del 50% più uno con Bomporto, Novi e Castelnuovo che si sono fermati fra il 39% e il 44%, dato comunque più basso rispetto a quello fatto registrare per le amministrative. Giusto per la cronaca, visto che l’esito del referendum senza quorum non è valido, nella nostra provincia solo in un quesito su cinque avrebbe vinto il no, quello sull’incandidabilità di una persona condannata in primo grado (la legge Severino) in cui il 50,10% dei 103mila modenesi recatisi alle urne ha votato per il no. Negli altri quattro quesiti avrebbe invece prevalso il sì: di misura nel quesito che chiedeva di togliere la reiterazione del reato tra le cause di applicazione delle misure cautelari, votato dal 52,27%, più netta invece l’ipotetica vittoria del sì per i referendum sulla separazione delle funzioni inquirenti e giudicanti dei magistrati, sulla valutazione dei magistrati e sull’elezione del Consiglio Superiore della Magistratura, tutti attestatisi oltre al 70%.