È stato indetto in giornata lo sciopero generale dei medici, che ha visto una partecipazione pari al 75% tra medici, pediatri e veterinari del servizio pubblico, secondo quanto rendono noto i sindacati di categoria Anaao e Fimmg, rispettivamente degli operatori ospedalieri e di famiglia. Per questo sono circa 40mila gli interventi chirurgici saltati, come afferma il presidente dell'Aroi, il sindacato degli anestesisti, Alessandro Gargallo, durante il sit in di protesta al San Camillo a Roma. La motivazione che ha scatenato lo sciopero risiede nelle assunzioni della Sanità che per far fronte alla direttiva Ue devono seguire stretti limiti di orario per il lavoro dei medici. Il primo emendamento presentato dal governo è stato aspramente contestato e si è arrivati alla sua riformulazione. Nel nuovo testo, che ha ricevuto il via libera dalla Commissione di Bilancio del Senato, prevede sin da subito la possibilità di assunzioni a tempo determinato o flessibili, mentre, solo dopo una verifica della situazione del fabbisogno, la possibilità di indire concorsi per assunzioni a tempo indeterminato. Questo sarebbe però l'obiettivo primario richiesto dagli scioperanti. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, tiene a precisare che hanno cambiato il sistema alla base delle assunzioni e rassicura che i fondi arriveranno invece dai risparmi generati da altri provvedimenti entrati in stabilità. Risparmi che fanno capo principalmente alle Regioni. Un'ulteriore novità riguarda poi l'approvazione di un emendamento presentato dal ministero della Salute con l'obiettivo di rendere più facile il diritto di cura dei pazienti al di fuori della regione di residenza.
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