La Polizia Municipale di Modena smaschera una frode fiscale a scatole cinesi. Coinvolte una decina di società che percepivano ingenti somme di denaro ai danni dello Stato

L’operazione ha preso il via durante l’estate; nel mese di luglio il nucleo antievasione della Polizia Municipale di Modena, effettuando controlli su impianti pubblicitari, ha riscontrato la presenza di striscioni non autorizzati collocati in un’area cortiliva nella zona sud di Modena, nella quale è presente solamente un rudere completamente inagibile. Dalle successive indagini è emerso che l’area, di proprietà di una società di Bologna non collegata ai protagonisti della vicenda, risultava essere sede legale di numerose società a responsabilità limitata, nonostante il luogo poco idoneo ad ospitare uffici. Undici le srl coinvolte che operano nei settori più diversi, dall’edilizia al commercio alla pubblicità. I vari amministratori, percepivano ingenti somme per l’attività svolta nelle società accomunate dalla medesima formula fiscale. Per la precisione, ciascuno di loro a rotazione percepiva nell’anno fiscale piccoli importi dalle diverse società e, di norma, un importo corposo, da una di queste, diversa a rotazione negli anni. Le  quote di alcune delle società, risultano già sottoposte a sequestro giudiziario da parte di una Procura calabrese che ha avviato indagini per associazione a delinquere per reati fiscali e truffa ai danni dello Stato finalizzata a gonfiare i contributi previdenziali degli amministratori in modo da ottenere pensioni più cospicue.