Il professionista modenese è entrato nel cda di Eni al posto di Profumo, ma la sua Carimonte holding ha ceduto le proprie partecipazioni in banca Unicredit e ha chiuso il 2016 con un passivo di 356 milioni di euro.
Servizio di Giuseppe Leonelli

A Modena Trombone è noto per essere il commercialista chiamato a salvare o a liquidare le grandi cooperative in crisi. Tra i suoi 40 attuali incarichi da segnalare quello di presidente dei sindaci di Unipol Banca e della nuovissima Coop Alleanza 3.0 o, per restare nel modenese, quello di liquidatore della coop carpigiana Italcarni.

In particolare Domenico Livio Trombone è presidente del Ccc il grande consorzio in profonda crisi, consorzio noto per avere assegnato lo scorso anno un incarico da 150mila euro al fratello della ministra Boschi e che ha vinto il primo bando da 39 milioni di euro del 2014 per il recupero del Sant’Agostino. Bando emesso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena la cui cassaforte è Carimonte holding di cui Trombone stesso è presidente e nel cui cda siede, voluto da Muzzarelli, l’ex deputato Pd Ivano Miglioli (a dispetto di ogni quota rosa). Bene. E ora? Tre giorni fa Trombone è stato nominato dal Governo nel cda di Eni al posto di Alessandro Profumo.

Intanto la Carimonte Holding di Trombone ha chiuso il 2016 con un passivo di 356 milioni di euro e ha ceduto le proprie partecipazioni in banca Unicredit: oltre 64 milioni di azioni Unicredit sono state vendute tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, prima del maxi aumento di capitale da 13 miliardi della banca.